Il Premio è stato consegnato venerdì 31 maggio 2019 ad Aosta
Aminetou Ely ha vinto la ventunesima edizione del Premio internazionale "La Donna dell'Anno": mauritana, è stata costretta a sposarsi a soli 13 anni. Nonostante le drammatiche condizioni sociali del suo Paese, ha fondato l'"Associazione delle Donne Capi Famiglia" (AFCF), contro le violenze domestiche e sessuali, il lavoro domestico delle minorenni, la schiavitù, il razzismo, l'esclusione, la tratta e il matrimonio precoce, la povertà; assiste legalmente donne vittime di violenze e opera per l'alfabetizzazione. Altro obiettivo di Aminetou è l'accesso delle donne al livello decisionale del suo paese.
La consegna è avvenuta questa sera, venerdì 31 maggio 2019, ad Aosta, al teatro Splendor, nel corso di una cerimonia presentata dal direttore artistico Paola Corti insieme con le due madrine di questa edizione: Barbara Biasia e Milena Béthaz, due donne fortemente segnate dalla vita ed esempio di resilienza, il tema scelto per l'edizione 2019. Il Premio è stato consegnato dal Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, dai Vicepresidenti Joël Farcoz e Luca Distort, e dal Consigliere segretario Claudio Restano.
Nel corso della serata, gli intermezzi musicali sono stati curati dallo SFOM Quintet (Pietro Ballestrero chitarra, Marco Giovinazzo - percussioni, Alessandro Maiorino - basso; Paola Mei - voce, Manuel Pramotton - sax) con Serena Charrey, Manuela Cheillon, Dalia Ismail e Ylenia Mafrica.
Le scenografie sono state invece selezionate tra gli 11 bozzetti proposti, appositamente ideate dai ragazzi delle classi quarte del Liceo artistico di Aosta, nell'ambito della collaborazione che l'Assemblea valdostana ha voluto reiterare anche quest'anno.
La Giuria del Premio, presieduta dalla Presidente del Consiglio Valle Emily Rini, e composta dall'Assessore all'istruzione, università, ricerca e politiche giovanili, Chantal Certan, dalle Consigliere regionali Chiara Minelli, Patrizia Morelli, Manuela Nasso, Maria Luisa Russo, Daria Pulz e Nicoletta Spelgatti, dalla Consigliera del Soroptimist Club International Valle d'Aosta Maria Paola Battistini Varda e dalla giornalista del settimanale "Donna Moderna" Barbara Rachetti, ha motivato con queste parole la sua decisione:
«Une petite fille de dix ans a fait son choix et elle ne le reniera jamais. Personne ne peut arrêter son combat : ni sa famille, ni les gouvernements, ni l'obscurantisme religieux. Chez Aminetou, la résilience est imprimée dans son code génétique et se renouvelle à chaque souffle. Aminetou n'écoute plus l'écho des traditions ancestrales, qui permettent l'esclavage et les mariages précoces ; elle perçoit seulement les valeurs qui inspirent chaque instant de sa vie et c’est pour elles qu’elle lutte. Au point qu'aujourd'hui, cette petite fille est devenue un point de repère pour toutes les femmes de sa Mauritanie chérie.»
La vincitrice ha ricevuto un contributo economico di 20 mila euro, che è vincolata a impiegare nel completamento del progetto per cui è stata selezionata.
Anche quest'anno è stato coinvolto attivamente il pubblico, che ha potuto votare via web la propria finalista preferita per l’attribuzione del “Premio popolarità”, del valore di 15 mila euro. A vincerlo, con l'82% di preferenze, è stata Cacilda Massango: mozambicana, si è scoperta sieropositiva e madre di una bambina malata. Attivista di "Eu DREAM" in Mozambico, movimento in difesa del diritto alla salute e all'accesso gratuito alla terapia per i malati di AIDS, ha sostenuto centinaia di donne affette da HIV aiutandole a ritrovare un loro ruolo centrale nella famiglia e nella società e promosso il diritto alle cure per i loro bambini, spesso dimenticati. Riprendendo gli studi e acquisendo competenze tecnico scientifiche anche di alto livello, ha contribuito a diffondere una nuova cultura di valorizzazione e di crescita della donna in un contesto spesso difficile.
La terza finalista, cui sono andati 10 mila euro, è stata Francesca Faedi, astrofisica marchigiana, si è dedicata in particolare alla ricerca e allo studio di pianeti extrasolari, rivoluzionando la ricerca scientifica, prima basata solo sulle osservazioni del nostro sistema solare. Si è dedicata all'esplorazione spaziale, contribuendo a scoprire pianeti che sono diventati target preferenziali per studi atmosferici intensi ed ha scoperto pianeti di dimensioni minori. Fortemente impegnata nel sensibilizzare le giovani donne allo studio di materie scientifiche, svolge azione di formazione nelle scuole. Una parte importante del suo lavoro consiste nella divulgazione scientifica, all'estero e in Italia.
È stato poi consegnato il Premio Soroptimist International Club Valle d'Aosta, che ammonta a 3 mila euro, ad Elisabetta Iannelli, avvocato e vicepresidente di AIMaC (Associazione Italiana Malati di Cancro parenti e amici). Questa la motivazione: «A 25 anni le diagnosticano un tumore inguaribile ed Elisabetta inizia la sua sfida con un giuramento: "Il cancro ha cambiato la mia vita, io cambierò la vita con il cancro". Tante le difficoltà, tante le paure, tanti i momenti di ansia e di disperazione, tanta la rabbia per quello che il tumore non le ha permesso di vivere, ma fortissime sempre la voglia e la determinazione a trasformare questa vita in energia di cambiamento per migliorare la qualità dell'esistenza non solo per se stessa ma per tutti i malati di tumore. Elisabetta oggi può affermare di aver vissuto, vissuto intensamente. La vita con il cancro e dopo il cancro è possibile perché la vita è bellissima sempre! Una testimonianza forse difficile da capire ma in cui bisogna credere!»
Ma i riconoscimenti non sono finiti: il settimanale "Donna Moderna" ha assegnato una targa speciale ad Elisabetta Iannelli.
Il Premio, promosso dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con il Soroptimist International Club Valle d'Aosta, con il brand Donna Moderna in qualità di media partner e con il contributo della Fondazione CRT.